Un aneddoto racconta di Wittgenstein, egli per mettere alla prova il suo professore, Bertrand Russell, nell’aula, davanti alla scolaresca, gli arguì: «C’è un elefante in questa stanza».
Russell non riuscì a dimostrare il contrario.
‘
“L’elefante nella stanza” è un’espressione tipica della lingua inglese (/Elephant in the room/) che sta ad indicare una verità che, per quanto sia ovvia ed evidente, viene tuttavia ignorata o minimizzata. Questo atteggiamento sovente capita in presenza di tabù sociali o di situazioni imbarazzanti.
‘
Nell’espressione inglese, l’“elefante” sta a indicare qualche cosa di presente (come un tabù) anche se non percepibile con i cinque sensi; Wittgenstein, invece, intendeva alludere a qualcosa di palesemente assente, sia alla psiche che ai sensi, anche se difficilmente dimostrabile con la logica del linguaggio.
‘
Limitandoci all’uso che ne fece Wittgenstein, ci si chiede: «sono possibili alla coscienza, elefanti che non siano, comunque e in ogni caso, elefanti della “stanza” della conoscenza?». In altri termini: l’elefante che mi si forma nell’immaginazione grazie ai cinque sensi (avendolo presente qui davanti a me) e l’elefante che immagino (evocando con la parola il ricordo che conservo nella mia memoria), queste due immagini, questi due oggetti di pensiero nella “stanza” della mia mente, sono proprio così tanto diverse? O non dipende soltanto dalla forza della mia immaginazione, la loro diversità? Non le chiamo, forse, “elefante” entrambe?
‘
Ecco che, se la scena dei due grandi pensatori, indicata dall’aneddoto, si fosse svolta nell’aula piena di studenti, in quel momento molti elefanti dovevano affollare quella stanza.
‘
Il fatto che Russel non sia riuscito a dimostrare l’assenza dell’elefante nella stanza, non è dunque così paradossale quanto può sembrare; al contrario, inavvertitamente, esso conferma la situazione della reale “stanza” (la stanza della mente: la coscienza, l’immaginazione, il pensiero, ecc.) di Wittgenstein, e la verosimile situazione della “stanza” di Russel, nonché di quelle dell’intera scolaresca.
‘
Il più tardone potrebbe obiettare: “Ma sono tutti elefanti immaginari!” Chi è colui che può avere certezza assoluta, che può metterci la mano sul fuoco, che esistano elefanti che non siano immaginari?
‘
Marco Rossi della Mirandola (09/09/24).

Interesse suscitato dall’Articolo sul web
La versione Post del presente Articolo ha suscitato un particolare interesse
nei seguenti luoghi online (Pagine e/o Gruppi Facebook e/o Siti eventuali):
- 1 –Pagina Facebook Vascello Universo -Pubblicato il 16/05/25 -n° Mi piace -n° Commenti -n° Condivisioni.
- 2
- 3

Tag (cliccare su uno dei seguenti tag per visualizzare gli Articoli che trattano dell’argomento).

Lascia un commento