Dialogo con la AI sulla questione della decisione
Io: “Sai dirmi qual è la morale della favola dello “Asino di Buridano”?”
AI: “L’asino di Buridano rappresenta l’incapacità umana di fare una scelta quando si è confrontati con opzioni ugualmente valide o desiderabili. Spesso, questa indecisione è causata dal timore di prendere una decisione sbagliata o dal desiderio di non dover rinunciare a nulla. La storia dell’asino di Buridano risale al XIV secolo e prende il nome da Jean Buridan, un filosofo e teologo francese. L’asino, di fronte a due mucchi di fieno identici, non riesce a decidere da quale cominciare a mangiare e finisce per morire di fame. Questo esempio illustra la difficoltà di prendere una decisione quando si è di fronte a scelte equamente valide. In sintesi, il l’asino di Buridano ci ricorda l’importanza di avere criteri chiari e una valutazione razionale delle opzioni disponibili quando si deve prendere una decisione.”
Io: “Che cosa puoi dirmi del concetto di “Decisione” nel pensiero di Emanuele Severino?”
AI: “Nel pensiero di Emanuele Severino, il concetto di “Decisione” riveste un ruolo centrale. Per comprendere meglio, esploriamo alcune delle sue idee:
1) Eternità dell’essente:
a) Severino afferma che l’essere è eterno e necessario. La negazione del divenire, secondo lui, deriva dal principio di Parmenide: “l’essere è”. Se l’essere diventasse, sarebbe un assurdo, poiché prima del suo divenire non esisteva.
b) L’essenza non può separarsi dall’esistenza, e questa non separabilità costituisce l’affermazione dell’eternità dell’essente.
2) Destino della necessità:
a) Severino considera il pensiero occidentale come una decisione di separarsi dal Tutto per dominare meglio il mondo. Questa decisione ha portato all’alterazione del senso dell’essere e alla dimenticanza della verità.
b) La verità stessa è contraddizione, testimoniando l’eternità del tutto e la sua manifestazione parziale.
3) Apparire e oltrepassare:
a) Severino sostiene che il divenire può essere pensato senza contraddizione solo come il necessario procedere del finito verso l’infinito. Questo supera l’idea dell’impossibile uscire e ritornare nel nulla da parte degli esseri.
b) L’apparire infinito del Tutto si manifesta nel finito, generando la contraddizione che l’uomo deve superare.
In sintesi, la decisione di separarsi dal Tutto nel pensiero occidentale ha portato a una complessa riflessione sulla verità, l’essere e il divenire in Severino. La sua filosofia invita a considerare l’eternità dell’essente e l’importanza di oltrepassare le limitazioni apparenti.”
Io: “Come metteresti d’accordo il concetto di “Decisione” nell’Asino di Buridano e il concetto di “Decisione” nel pensiero di Emanuele Severino?
AI: “L’asino di Buridano e il pensiero di Emanuele Severino affrontano il concetto di decisione da prospettive diverse, ma entrambi mettono in luce l’importanza di fare scelte consapevoli e razionali.
1) Asino di Buridano:
a) L’asino di Buridano è un celebre esempio filosofico che illustra l’indecisione estrema. L’asino immaginario si trova tra due fasci di fieno identici e non riesce a decidere da quale iniziare a mangiare.
b) Questa indecisione lo porta alla morte per fame. L’asino non ha criteri per prendere una decisione razionale, e quindi rimane paralizzato tra le due opzioni.
c) Morale: l’incapacità di scegliere tra opzioni ugualmente attraenti può avere conseguenze negative.
2) Pensiero di Emanuele Severino:
a) Severino si concentra sulla verità dell’essere e sull’eternità dell’essente. Egli sostiene che l’essere è eterno e necessario, e la negazione del divenire deriva dal principio di Parmenide: “l’essere è”.
b) L’essenza non può separarsi dall’esistenza, e questa non separabilità costituisce l’affermazione dell’eternità dell’essente.
c) Severino critica l’alienazione dell’Occidente, che ha dimenticato il senso dell’essere e si è allontanato dalla verità.
d) Morale: la verità dell’essere richiede una decisione di ritorno alla sua essenza, superando l’alterazione e la dimenticanza.
In sintesi, mentre l’asino di Buridano rappresenta l’incapacità di decidere tra opzioni simili, Severino invita a considerare l’eternità dell’essente e a fare scelte consapevoli per ritornare alla verità dell’essere. Entrambi ci ricordano l’importanza di valutare attentamente le nostre decisioni.”
Io: “Ancora una volta, AI, hai saputo sorprendermi per la tua acutezza di analisi.”
AI: “Grazie mille! Sono felice di essere stato d’aiuto. Se hai altre domande o hai bisogno di ulteriori informazioni, non esitare a chiedere.”
Testo integrale, intonso di un dialogo fra il sottoscritto e una versione di AI Generativa (non specificata per discrezione).
Post scriptum:
la conclusione a cui giunge la AI è indubbiamente ammirevole, tuttavia mi sembra non tenga del tutto conto del pensiero di Severino. Non v’è dubbio sul valore che Severino conferisce alla consapevolezza, ma ciò non significa che la “decisione” – in primis – sia una questione di consapevolezza. Non è a causa dell’essente “consapevolezza”, infatti, che l’essente “decisione” appare; come a tutti gli essenti, anche a questi accade di apparire esclusivamente perché sono spinti all’apparire dal Destino della necessità.
Marco Rossi della Mirandola (22/04/24).
Immagine (dettaglio) tratta dal sito: “barbaraboretti.it”

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