Due novembre

Poesia su fondo con immagine cosmica e metafisica.

Due novembre

L’anno, sgualcisce,

nell’umido alito dell’autunno;

lenta, lenta, da lontano

la fiumana avanza

com’ un soffice e morbido panno.

L’acqua, plumbea, 

cade gelida schioccando

dal pozzo del cimitero,

il bianco latte dei ceri

evapora, in gocce d’oro e di cristallo.

Sotto pelle,

pur fermo e chiaro,

impercettibile tocco felpato, io sento

che pare un passo; son certo,

t’apprezzi, e vieni da lontano.

Nera, ombra,

valicato hai voragini spaziali:

t’adornano ceruli scialli

d’incantevoli giochi stellari,

e monti, e mari, celebrano i tuoi passi.

Eppure, o candida,

memore dei cembali,

a me …

tu porti …

la dolce danza dei tuoi sandali…

Esci! Dunque

frangi, casta e perlata,

i fradici scialbi merletti neri;

su vieni, da tempo, inerme, vagavo:

ti stavo aspettando.

Marco Rossi della Mirandola (16/06/99).

Amor del Vero (Componimenti poetici 1979 – 2008) – IBISKOS Editore; Empoli (FI), 2010; pag. 11.

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