Il contenuto della contraddizione è nulla! ?

“È impossibile che la stessa cosa convenga e insieme non convenga a una stessa cosa e per il medesimo rispetto” Aristotele.

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Non si dà il caso che la stessa cosa, per il medesimo rispetto, convenga e insieme non convenga a una stessa cosa, questo caso non si pone: è dunque nulla?

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La contraddizione è un essente che appare, è dunque qualcosa, certo non è nulla: è una manifesta determinazione conoscitiva. La contraddizione è, sì, qualcosa, “una manifesta determinazione conoscitiva”, qualcosa dunque di astratto, finito, qualcosa d’illusorio, di non veritiero.

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Si sente dire in giro che questa cosa che appare, che è la contraddizione, ha come contenuto il nulla. Ci si chiede dunque: si tratta di un contenuto reale, concreto, o di un ché di astratto, un ché d’illusorio?

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Il luogo in cui ci appare la contraddizione è il luogo dell’apparire, il luogo della conoscenza illusoria: come potrà essere pienamente reale, concreto e garantito il suo contenuto?

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Il contenuto della contraddizione è nullo, un nulla; ma, illusione è la contraddizione, illusione sarà il suo contenuto, fosse pure quel “nulla” di cui si sente dire.

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Nell’infinito onnicomprensivo concreto, non ha luogo alcuna contraddizione, in esso ogni opposizione trova la sua comprensione (Tutto è incluso!), in esso il nulla non ha cittadinanza.

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L’apparire della contraddizione è la misura dell’illusorietà di ciò che appare: follia del voler conoscere l’inconoscibile, pretesa del voler codificare l’incodificabile.

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Il contenuto della contraddizione ci risulta essere nulla, ma si tratta pur sempre di un contenuto della conoscenza, illusione dunque. fede, follia…

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Marco Rossi della Mirandola (04/08/24).