Il dito e la luna
Il bimbo non vede la “luna”,
lui stesso è la “luna”
– chi calca il monte
non vede il monte –
e neppure vede il “dito”.
Il giovane, virile aitante, fissa il dito,
ben attento ad evitare la luna.
Per il giovane, il dito, è la sola realtà;
la luna, la vede come una debolezza
imperdonabile, la fanciullezza, che va
superata ad ogni costo, rifuggita con
tutte le sue forze.
Il vecchio, finalmente, guarda il dito
e vede la luna; grazie all’indice sa di
non essere la luna, e può contemplarla,
commosso, senza sentirsi smidollato
rincoglionito, né infantile.
Note:
Per un’immagine metaforica della “successione”, dalla severiniana “preistoria del pensiero greco” (bimbo) al Nichilismo greco occidentale (giovane), fino all’augurabile Era post-tecnologica della Memoria (vecchio).
Marco Rossi della Mirandola (18/06/23).

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