L’Amore universale
Lode a Beatrice
Vita nuova, XXVI – Dante Alighieri
Tanto gentile e tanto onesta pare
La donna mia, quand’ella altrui saluta,
Ch’ogni lingua divien tremando muta,
E gli occhi non l’ardiscon di guardare.
Ella sen va, sentendosi laudare,
Benignamente d’umiltà vestuta;
E par che sia una cosa venuta
Di ciel in terra a miracol mostrare.
Mostrasi sì piacente a chi la mira,
Che dà per gli occhi una dolcezza al core,
Che intender non la può chi non la prova.
E par che della sua labbia si muova
Uno spirto soave e pien d’amore,
Che va dicendo all’anima: ‘Sospira.’
Diu (in dialetto di Luzzara)
Opere 1931-1986 – Cezare Zavattini, 2001
Diu al ghè
S’a ghè la figa al ghè
Sul lò al pudeva inventà
na roba acsè
cla pias a toti a toti
in ogni luogo,
ag pansom anca s’an s’ag pensa mia,
appena ca t’la tochi a combiòn facia.
Che mument! long o curt al saiòm gnanca.
La fa anc di miracui,
par ciamala
an mot
a ghè turnà la vus.
Ah s’a pudès spiegaram ma
l’è difficil
cme parlà del nasar e dal murir.
Dio (traduzione, di Zavattini)
Dio c’è.
Se c’è la figa c’è.
Solo lui poteva inventare
una cosa così,
che piace a tutti a tutti
in ogni luogo,
ci pensiamo anche se non ci si pensa,
appena tu la tocchi cambi faccia.
Che momento! lungo o corto non si sa.
Fa anche dei miracoli,
per chiamarla
un muto
gli è tornata la voce.
Ah se potessi spiegarmi ma
è difficile
come parlare del nascere e del morire.
Marco Rossi della Mirandola (25/06/24).

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