Per lo scioglimento dell’Enigma

Composizione grafica con Stagione invernale, cielo notturno, fatto con AI generative immagini.

Visione dell’Enigma

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“Un giovane pastore, io vidi, che si contorceva soffocato, convulso, il volto contratto; e un grosso serpente nero gli pendeva dalla bocca. Ho mai veduto tanto disgusto e tanto pallido orrore su di un volto?

[…].

O voi che amate gli enigmi! Sciogliete dunque l’enigma che allora mirai, interpretatemi la visione del più solitario!

[…].

Ma il pastore morse come l’aveva consigliato il mio grido; egli morse con ottimo morso! Sputò lungi da sé la testa del serpente: e sorse in piedi.

Non più un pastore, non più un uomo – ma un rinnovato, un illuminato che rideva. Non mai ancora sulla terra un uomo rise al pari di lui! O miei fratelli, udii un riso che non fu riso umano,

[…]

Il desiderio di quel riso mi divora; oh, come posso sopportare ancora di vivere! E come potrei adattarmi ora a morire!”

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Così parlò Zarathustra F. Nietzsche.

Della visione dell’Enigma, Par. 3.

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Scioglimento dell’Enigma

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Il “grosso serpente” (il “serpente della conoscenza”, così viene definito nel paragrafo Della virtù donatrice, fa pensare al serpente biblico, che offre ad Eva il frutto dell’Albero della conoscenza), che esce dalla bocca del pastore (come non pensare a un prelato?), è nero; il volto del pastore è pallido. In altre parole, la conoscenza del pastore è tinta di nero, come l’inchiostro, su fondo pallido, come un foglio stampato: si potrebbe dire che è espressa nero su bianco.

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“Il più solitario”, il più incompreso, in ragione del suo disincanto, della sua inaudita volontà liberatoria, vede, nella conoscenza del pastore, stampata nero su bianco, come un libro sacro, l’operato del serpente.

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Il pastore, che “sputò lungi da sé la testa al serpente”, par essere lo stesso Nietzsche, che di tutti i valori dettatigli dal padre (il padre di Nietzsche era un pastore protestante) decide di disfarsene, di compierne una trasvalutazione.

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Il “riso” liberatorio del rinnovato,

non più pastore, non più uomo,

si spande nell’immensità del cosmo,

echeggia in onde concentriche,

come anelli del “grande anno”,

al di là delle storie degli uomini,

oltre tutte le culture pos­sibili,

oltre tutte le civiltà possibili!

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Marco Rossi della Mirandola (06/01/24).

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