Primavera in bicicletta
La bi-cicletta, gioia degli occhi: sensuale e fanciullesca assieme.
La bicicletta è “doppia”, di per sé,
come due son gli occhi:
è fatta per le fanciulle
e per la gioia degli sguardi,
dei curiosi interdetti.
È la macchina della femminilità.
La gaia ciclista deve
pedalare, deve lavorare,
con le sue gambette,
tutte e due le sue cosce
rotonde e perfette.
Le deve muovere, ritmicamente,
agitare, su e giù, su e giù, altalenante
nella brezza dei venti,
non si può fermare, è necessario!
E tutto il suo corpicino partecipa,
luccica di sudore: nella freschezza
delle ciocche dei capelli e delle gonne.
È tutta una delizia, per gli occhi
che la mirano, manco loro posson
star fermi, quando passa la ciclista
nella sua gaiezza.
Se mai dovessero inventare
macchine umane, intelligenti, corrette
giammai potrebbero essere più perfette,
argute e briose, delle biciclette
delle fanciulle spiritose…
Marco Rossi della Mirandola (2005).
Lettera a Fiamma – Cristo Riparte da Carpi – Editrice Nuovi Autori; Milano, 2005; pag. 51.

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