Psiche e Oceano

Poesia sovraimpressa all'immagine di un'ampia scoliera.

Appunti per un fantasioso mito mai raccontato

Kòsmos è il cielo in Codice, l’ordinamento olimpico. Oltre le Mura regna Chàos, primordiale “spalancarsi”, lo schiudersi del cielo, lo spalancarsi della mente. Il luogo non-luogo dove – per altri versi e altre strofe – è di casa Buddha Gautama, il Beato.

Nello splendore di quell’Immensità, che abbacina, lieve lieve si libra una farfalla, volteggia oltre le Colonne d’Ercole del mondo conosciuto.

La conoscenza, e le sue parole, sono la “ragnatela” del “ra­gno tessitore”: può forse darsi il caso che la “ragnatela” liberi la farfalla? Sarà mai possibile che le parole possano coglie­re un sol tratto dell’etereo, sublime volto dell’anima? Psiche è farfalla, dovrà pur avere le ali, tutte le farfalle le hanno. Psiche è una bellissima fanciulla, una fanciulla con le ali, dunque.

Psiche ha le ali come il dèmone Eros, suo sposo, ma ella non è dèmone, nulla conosce Psiche, neppure sa del proprio corpo: ella non ha corpo, è soffio intangibile, anima spirituale. Psiche ha le ali come un Angelo, messaggero degli dèi, ma ella non è Angelo, non conosce chiavistelli, non è in Codice.

Oltre la cupa Muraglia, nel rilucente boschetto arcano, si libra una farfalla. Tuttavia Psiche non è Illuminazione, non è il Satori neppure il Nirvana; ella è farfalla spaurita, non l’Immensità dello spalancarsi. Lo spalancarsi della men­te non è un’emozione psichica, neanche può dirsi un’estasi dell’anima. L’Occhio del Beato è un vedersi oltre, un mirarsi al di là, assai al di là dei confini dell’individuazione.

Psiche e Oceano

Psiche, principessa – bellissima sposa, dea immortale – non co­nosce parola perché non è in Codice, non conosce corpo perché anima spirituale, tuttavia conserva intatta la sua individualità.

Si tratta della foce, la candida Foce

Dello sconfinato fiume dell’individuazione.

Laddove al fiume spuntano le ali,

Laddove l’anima sa d’essere una vastità.

L’immensa distesa del gigante Oceano

Le s’apre allo sguardo.

Ella non è ancora Oceano,

Dolce è il suo umore, tinte di rosa

Le sue guance.

Ma il blu severo degli occhi del gigante

È un richiamo irresistibile.

Quelle braccia sconfinate

Non contemplano resistenze.

Marco Rossi della Mirandola (2022).

Il Padano, Editore Gruppo Albatros Il Filo; Roma, 2022; pag. 214.

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