“Non-essere”: contrario dell’essere?

È forse, questa, una domanda assennata? Ha un qualche senso parlare del “contrario” dell’essere?

È indubbiamente lecito interrogarsi sul contrario di innumerevoli determinazioni: la determinazione “colore bianco” darà la determinazione contraria “colore nero”; la determinazione “genere maschile” darà “genere femminile”; “alto” darà “basso”; ecc.

Ma riguardo all’essere? È altrettanto lecito interrogarsi sul suo contrario: il contrario dell’essere?

Mentre tutte le cose sono determinate, delimitate da ben precisi confini, l’essere non pare aver termini, né confini; esso non è una cosa fra le altre, per di più non appartiene alla categoria del Molteplice, alla quale tutte le cose appartengono.

Porsi il quesito del contrario dell’essere, si rivela domanda impropria, una aberrazione risultante dall’applicazione errata, meccanica e distratta, del modello logico usato per ricavare il contrario di “cose” ben determinate. Una tale domanda circa l’essere non pare, infatti, tener conto che l’essere non è una “cosa” determinata, non ha confini, tanto meno confinanti.

L’essere, la Totalità, è l’insieme di tutte le “cose”, non è una di esse; l’essere è una Unità, l’Unità del Tutto, non fa parte della molteplicità dei suoi infiniti aspetti.

“Identità dei contrari”, “i contrari si toccano” Eraclito.

Poiché il Nulla assoluto viene identificato con il “non-essere”, per l’essere, “toccare il suo contrario” (il non-essere) – e in esso potersi trasmutare (secondo la visione di Eraclito) – vorrebbe dire “toccare il Nulla”; ma dire “toccare nulla”, e dire “non toccare affatto”, è lo stesso dire…

L’essere dunque non può ritenersi il contrario di alcunché, dato che non v’è nulla che esso possa toccare. L’espressione “non-essere” si rivela espressione fuori luogo, illegittima, senza senso, né riscontro nella realtà.

“Kopidon archegos” Eraclito (DK 81): inventori di raggiri (qualcuno ritiene che in questo frammento Eraclito alluda al Matematico Geometra Pitagora: “Principe degli ingannatori”); vedi Eraclito dell’Origine – Angelo Tonelli – Feltrinelli; p. 100.

Ecco che i concetti “non-essere” e “Nulla assoluto”, non solo indicano alcunché di vago, irreale, del tutto fuori luogo, riguardo alla realtà; ma sono anche la risposta a una domanda, essa stessa, posta fuori luogo.

Chiedersi sul contrario dell’essere, è domanda assai peregrina, retorica pura, astrazione speculativa di “inventori di raggiri” …

Marco Rossi della Mirandola (07/08/25).

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